E’ stata la Danimarca ad aver portato avanti la proposta sull’età in cui è possibile abortire, ottenendo ampio consenso.
La Danimarca vuole abbassare da 18 a 15 anni l’età in cui è possibile abortire. D’altronde, in linea con l’età in cui un individuo può dare il consenso per avere rapporti sessuali. La proposta ha già ottenuto il consenso della maggioranza, all’interno del Governo di Grande Coalizione.
La decisione della Danimarca
Ad annunciarlo nella giornata di oggi, mercoledì 24 maggio, è stato il ministro delle Pari Opportunità Marie Bjerre, in occasione del 50° anniversario della legge che ha dato alle donne danesi la possibilità di ricorrere all’aborto.
“L’aborto può essere associato con molte emozioni negative come vergogna e senso di colpa. Chiedere l’approvazione dei genitori, prima dei 18 anni, può essere umiliante ed avere serie conseguenze per i ragazzi”, ha scritto su Twitter.
Dopo essere stato il primo Paese a rendere praticabile l’aborto nel 1973 (mentre in passato era possibile solo su approvazione medica), oggi la Danimarca fa un altro passo in avanti, in tal senso, con l’obiettivo di dare più libertà di scelta alle giovani donne, tenendo conto del loro stato emotivo.
E in Italia?
In Italia l’interruzione volontaria di gravidanza è regolata dalla Legge 194/78, secondo cui – quando la donna è minorenne – per interrompere la gravidanza nei primi 90 giorni è necessario il consenso di entrambi i genitori o di chi esercita la tutela.
Tuttavia, quando per vari motivi ciò non sia possibile, il giudice tutelare può dare il consenso all’interruzione della gravidanza. In questo caso il Consultorio Familiare è tenuto a procedere, entro sette giorni dalla richiesta al giudice tutelare. Il giudice entro cinque giorni può autorizzare la ragazza a decidere l’interruzione della gravidanza.